Redazione Adempia

Occuparsi di dati personali non è mai cosa semplice. I lavoratori che hanno a che fare con informazioni personali di terzi devono essere in grado di gestire al meglio la privacy dei propri clienti  per garantire la riservatezza e, se ci troviamo in un condominio, è evidente che il quantitativo di informazioni da tutelare è altissimo. 

In questo contesto l’amministratore di condominio riveste un ruolo cruciale, molto delicato e costantemente monitorato dal Garante per la protezione della privacy che vigila sul corretto trattamento delle informazioni sensibili. In alcuni casi però il confine tra “giusto e sbagliato”, tra il divulgabile o meno è molto sottile e la giurisprudenza sta segnando ora il sentiero da percorrere.

Emblematico è infatti il caso di una sanzione inflitta ad un amministratore per aver comunicato agli inquilini di un condominio lo stato di salute di alcuni residenti senza autorizzazione. 

Quando l'amministratore di condominio viola la riservatezza dei condomini: il caso

Il caso balzato agli onori delle cronache risale al 2021 quando un amministratore di condominio, venuto a conoscenza del fatto che una famiglia del palazzo era risultata positiva al Covid-19, aveva diffuso agli altri residenti questa informazione. 

Lo studio aveva infatti inviato una e-mail a tutti dichiarando nome e cognome della famiglia positiva e avvisando che erano state predisposte misure di disinfestazione previste dai protocolli sanitari dell’epoca. 

Nonostante ciò che ha mosso l’amministratore sia stata la buona fede e, forse, un eccesso di zelo nel tutelare la salute degli altri condomini in un periodo storico molto particolare, questa azione è stata evidentemente una violazione della riservatezza dei dati personali dei condòmini. In particolare dei dati personali relativi alla salute dei diretti interessati che, infatti, hanno sporto denuncia.

Normativa sulla privacy condominiale e obblighi del titolare del trattamento

L'amministratore di condominio, in qualità di titolare del trattamento, detiene il delicato compito di garantire che i dati personali vengano  trattati in modo lecito, corretto e trasparente, assicurando ovviamente la riservatezza e l'integrità delle informazioni.

Nel caso specifico, nonostante la spiegazione dell’amministratore il Garante ha dichiarato che la finalità di preservare la salute degli altri condomini si poteva raggiungere anche senza divulgare l’identità dei residenti malati. Nello specifico ha sottolineato che il trattamento di tali informazioni deve avvenire nel rispetto del principio di minimizzazione, secondo cui i dati personali devono essere adeguati, pertinenti e limitati a quanto necessario rispetto alle finalità per le quali sono trattati.

Per questo motivo è stata disposta una sanzione amministrativa di 2.000 euro nei confronti dell'amministratore, evidenziando l'importanza di rispettare i principi di liceità, correttezza e trasparenza nel trattamento dei dati personali in ambito condominiale.

Gli adempimenti obbligatori per la privacy in condominio

Questo caso, così particolare, è emblematico e aiuta a capire come la materia del rispetto della privacy sia veramente delicata e fondamentale. 

Adempia Completa diventa quindi un alleato imprescindibile perché offre servizi per la tutela della riservatezza delle identità personali ed è pensato appositamente per gli amministratori di condominio. 

Punto di forza è sicuramente la gestione semplificata di tutti i documenti richiesti dalla normativa privacy in vigore evitando pesanti sanzioni (amministrative o penali) in caso di problematiche come quella del caso trattato in questo articolo. L'amministratore potrà così risparmiare tempo prezioso, avere tutto il supporto di cui ha bisogno ed essere certo di riuscire nell’impresa di garantire la tutela dei diritti e dei dati dei condomini.